RemAgainstDisc
Il progetto RemAgainstDisc – Reinforcing historical memory of the Porrajmos to combating discrimination – si è posto l’obiettivo di ricostruire la memoria della discriminazione e persecuzione che le persone appartenenti alla minoranza rom e sinta subirono durante il nazi-fascismo e, attraverso questo, costruire una società più inclusiva oggi.
Il progetto è stato finanziato nell’ambito del Citizens, Equality, Rights and Values Programme dell’Unione Europea, e ha visto impegnati la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, l’Università di Firenze, Sucar Drom e Associazione 21 Luglio. Rem Against Disc ha dato continuità al progetto “MEMORS – il primo museo virtuale del Porrajmos in Italia: la persecuzione dei Rom e dei Sinti nel periodo fascista”, finanziato dall’Unione Europea per l’anno 2012-2013 nell’ambito del programma EACEA e attuato da Federazione Rom e Sinti Insieme, Università Telematica “Leonardo Da Vinci”, Fondazione Fossoli e Sucar Drom.
La conservazione della memoria storica è fondamentale per promuovere politiche volte a rafforzare l’inclusione, poiché sottintende un riconoscimento di piena cittadinanza. Questo è vero soprattutto per quanto riguarda gli eventi che riguardano le popolazioni perseguitate, comprese quelle vittime di genocidio da parte dei regimi nazifascisti.
È proprio partendo dal ricordo delle discriminazioni subite dalle minoranze rom e sinte nel passato, che si può contribuire a lottare contro la discriminazione che le colpisce ancora oggi, basata su molti degli stereotipi dannosi utilizzati in quel periodo storico, sopravvissuti nonostante l’avvento dei sistemi democratici.
Il progetto RemAgainstDisc si è impegnato in un nuovo progetto di ricerca storica, i cui risultati sono stati inseriti in questo museo virtuale; per primo in Italia questo museo ha offerto una guida sul genocidio subito dalle persone sinte e rom durante il nazifascismo. Il museo è stato rinnovato sia dal punto di vista contenutistico che dal punto di vista grafico, per offrire una migliore esperienza alla visitatrice e al visitatore. Tutti i materiali sono inoltre tradotti in lingua inglese per rendere questo museo accessibile anche fuori dall’Italia e consentire così una diffusione della memoria storica di questo sterminio.